giovedì 7 marzo 2013

Il Dio zoppo

Eccolo lì, assiso sullo scranno più alto del torbido Olimpo politico italiota, circondato dalla sua fedele milizia di guardiani.

Spinge il suo sguardo oltre il gregge di guardia e si accorge di essere circondato da grugni e ghigni poco rassicuranti e ancor meno amichevoli, allora riporta la sua allarmata attenzione sulla schiera dei suoi fidi militi per trovarvi rassicurazione e un briciolo di serenità.

Mal gliene incolse, come dicono i poeti, perchè lo spettacolo del pecorame bipede da lui deportato da lontani villaggi montani nel moderno Colosseo a fungere da gladiatori lo sprofonda della più nera depressione: gambe tremanti, un nauseabondo olezzo di cacca non trattenuta e orina defluente dai loro piedi fà da sfondo alla terrorizzata espressione dei loro volti.

Una vocina femminile si alza nel silenzio di quello che sembra un'adunata di internati in un lagher nazista: "che cazzo ci stiamo a fare qui?" chiede con tremula intonazione.

Il Giove dei carruggi si accorge che anche i suoi sandali sono immersi in una pozzanghera di divina piscia e per distrarre l'attenzione di tutti dalla sua momentanea defaillance gracchia un improvvisato "...perché noi vogliamo il 100%!!!".

" de che?"  chiede un'altra voce femminile calda ed irridente di una delle tante elette del csx.

"Con i camalli è più facile..." pensa il neo Dio, intravedendo una salvifica ritirata.


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