venerdì 30 novembre 2012

Un Piantagrane è per sempre.

Già il nascere bischero pesa anzichenò, ma se diventi anche un piantagrane, allora te la vai a cercare.

Il piccolo Matteo, forte dell'incoscenza dell'età puberale del vacuo contenuto della sua scatola cranica, prova evidente diletto nel pestare i piedini per ogni cosa: non vuole mangiare la minestrina che fà tanto bene, continua a mangiarsi le caccole, tira di fionda in giardino ed il vetraio viaggia in Ferrari grazie ai genitori del piccolo Renzi e continua a giocare con i fiammiferi vicino al distributore di benzina della famiglia Bersani.

Finora gli è andata sempre bene, ma ora sta giocherellando con le gonadi e le ovaie di 3 milioni e mezzo di elettori del PD e la cosa crea un crescente brusio da cui escono chiare solo mozziconi di parole come...irla e ...nculo.

Sarà vera gloria? A domenica l'ardua risposta.



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