domenica 15 luglio 2012

Titanici scontri nel PdL

Le mille anime della società che liberamente e democraticamente competono lealmente nel Pdl per offrire al Partito il meglio delle loro idee al fine di portare questa Italia addirittura oltre il benessere ed il prestigio regalatici dagli ultimi due governi presieduti da S.M. Silvius Primero, si sono dati battaglia per la nomina del nuovo candidato alle prossime elezioni.

Tanti erano i candidati e nessuno partiva sicuro perdente:

- c'era Alfano, con il 99% delle preferenze dichiarate,
- seguiva Cicchitto con l'86%,
- quindi la Carfagna, forte del 69%, ma con possibilità di ulteriori rigonfiamenti,
- veniva poi Larussa con il 65%
- e poi c'era Gasparri con lo 0,012, ma con un fratello Carabiniere
- la Gelmini, sorniona, con il suo modesto 51% sembrava in difficoltà, ma la sua conoscenza di 
  tunnel segreti le garantiva un arrivo a sospresa.

E poi c'era Lui che, disinteressato alle discussioni ed ai convegni, bighellonava per gli uffici della direzione giocando con evidente noia a flipper e con altrettanta disattenzione palpeggiando il culo della Gelmini, fino a quando, con un quasi acrobatico zompetto si issò su di una sedia per farsi notare ed esclamò "chiudete le urne!"

"E chi minkia le ha mai aperte?"

La frase terrorizzò tutti gli astanti, nessuno prima d'ora aveva osato contraddire Lui, nessuno era mai sopravvissuto alla furia della sua Diner's card Gold tempestata di diamanti.

"Giulianone non fare lo stronzo, e vieni nel mio ufficio che facciamo lo scrutinio" ribadì Lui.

Un "pfiuuuu..." corale accompagnò il passaggio dei due amici verso l'Ufficio Reale.

La porta si chiuse ed immediatamente si riaprì per lasciar passare un esultante Lui affiancato da un radioso Giulianone che, tenendogli alto un braccio cantilenava: "ha vinto lui, ha vinto lui, ha vinto..."

Fu così che il mondo attonito fu informato della fine del Pdl.





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