venerdì 5 aprile 2013

Rabbiosa tristezza

Chi non conosce la drammatica escalation di suicidii che sta martoriando questi giorni della nostra triste vita di italiani impoveriti, a dispetto delle parole di un orrido presidente del consiglio che fino a ieri ci convinceva che la crisi non esistesse o che comunque ne eravamo usciti alla grande.

Oggi assistiamo alla democratica morìa di oneste persone sia fra i disoccupati che fra i datori di lavoro. Quelli piccoli, ché quelli grossi stanno godendo alla grande.

Ma di ripugnante non ci fanno mancare niente quei signori allegramente cinici, fieri della loro appartenenza ad una casta di intoccabili.

Ad un certo G. Librandi, non so se senatore o deputato ma fervente simpatizzante del prof. Monti,  non gli è proprio riuscito di catalogare l'ultimo suicidio di gruppo di Civitanova Marche fra i fatti di sconvolgente dolore, ma li ha disinvoltamente utilizzati per polemizzare per motivi politici da pollaio.

Ho come la sensazione che qualcuno stia oliando i forconi della rivolta.

E sarebbe la fine.  Per tutti.



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