Improvvisamente il dolore lo aggredisce... e la memoria vola, infame, verso una bella giornata di fine maggio che doveva essere colma di Letizia e che invece fu una tragedia emorroidale.
E la canzone, beffarda, risuona dolcemente nell'aria calda dell'estate: "che fretta c'era, maledetta primavera, che fretta c'era..."
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Ferite dell'anima, inutili i cuscini |
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