giovedì 9 giugno 2011

Dopo

Prima le mutande, adesso il fantoccio: il povero Giulianone è ormai ridotto allo stremo.

Dopo anni di dignitosa difesa dell'indifendibile, dopo appostamenti a Di Pietro e minacce di lancio di uova a Benigni, dopo ardite peripezie dialettiche, sta rabbiosamente raschiando il fondo del barile della partigianeria alla ricerca del più bieco e stalinista leccaculismo d'accatto, riuscendo addirittura ad incensare il fantoccio di Silviaccio.

Sembrava il Breznev alle parate sulla Piazza Rossa il Berlusconi in sagoma di legno che assisteva, finalmente muto, alla conferenza trash del peso massimo del giornalismo italiano.

Gli avrà fatto un favore? Gli avrà declamato il definitivo elogio funebre?  Le prossime settimane ci daranno la risposta, nel frattempo sorge spontaneo offrire un consiglio al buon Ferrara: è tempo di vacanze... un pensierino?

Servi leccano il fantoccio del padrone

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